Infortuni lavoro e malattie professionali, Rapporto INAIL 2011
Il presidente INAIL, Massimo de Felice, alla presenza del presidente della Camera Gianfranco Fini, e del ministro del Lavoro e delle politiche sociali Elsa Fornero, ha presentato ieri mattina, a Montecitorio, il “Rapporto annuale INAIL 2011“. Sono 725.174 gli infortuni denunciati all’Istituto nel 2011, il 6,6% in meno dell’anno scorso. 920 i lavoratori che hanno perso la vita sul lavoro nell’anno passato, il 5,4 % in meno del 2010 in cui i casi erano stati 973. In sintesi, si può dire che il trend di riduzione degli infortuni già avviato nello scorso anno è stato confermato con 51.000 casi in meno e un numero di morti sul lavoro in diminuzione e che per il secondo anno si attesta al di sotto dei mille. E’ da considerare , che, il dato è influenzato anche dalla crisi economica solo l’1,6% di questa flessione è imputabile alla presente congiuntura. A questi dati vanno aggiunti gli infortuni incorsi a lavoratori in nero, quindi non denunciati, che si stimano nella misura di circa 164.000 infortuni di livello medio o lieve. Studiando, i dati nel dettaglio, si può operare una prima distinzione tra infortuni in itinere e infortuni in occasione di lavoro. Più forte il tasso di riduzione degli infortuni occorsi nel tragitto casa lavoro che registrano una flessione del 7,1 % (88.129 casi nel 2010 a fronte di 81.861 nel 2011). Anche se avvenuti in occasione di lavoro gli infortuni su strada, che coinvolgono ad esempio autotrasportatori, rappresentanti di commercio, addetti alla manutenzione stradale, e altri lavoratori, dopo alcuni anni di costante aumento, registrano una sensibile flessione dell’8,4% (da 54.601 a 50.028 casi). Inversamente, si registra invece per i casi mortali che vedono un forte incremento (il 4,8%) tra gli infortuni occorsi in itinere nel tragitto tra casa e lavoro. I dati infortunistici, nei diversi settori la diminuzione più forte si registra nel settore industria e servizi, a seguire nell’agricoltura e per finire nella gestione dipendenti conto Stato, comparto che registra anche il maggior decremento percentuale dei casi mortali (-18,8%, da 16 a 13 casi), che sono in diminuzione anche per l’industria e servizi ( -6,3%) ma in aumento del 2,7% nell’agricoltura con 115 casi rispetto ai 112 dell’anno scorso. Esaminando i dati per genereciò che balza agli occhi è l’aumento degli infortuni mortali per le lavoratrici: da 78 casi registrati nel 2010 si passa a 90 nel 2011 segnando un aumento del 15, 4%. I casi sono da ricondurre per circa la metà a incidenti avvenuti in itinere. Il calo di infortuni è confermato tra i lavoratori di origine straniera. Sono circa 3 milioni gli assicurati dall’INAIL nel 2011, in aumento dell’1,3 % rispetto all’anno precedente e del 17,8% rispetto a cinque anni fa. -3,1% il calo di incidenti in questa categoria e in lieve flessione anche gli incidenti mortali che passano da 141 a 138. Riguardo all’età dei lavoratori infortunati risulta significativamente più colpita la fascia di età dai 35 ai 49 anni: il 44% di tutti gli infortuni incorrono a lavoratori di questa età. A distinguersi per la forte contrazione dei casi mortali si evidenzia nel 2011 la fascia di età sotto i 35 anni (-23,2%).
Considerando i dati a livello territoriale, si rileva una riduzione del fenomeno infortunistico più netta al Sud dove i casi registrati sono l’8,4 % in meno all’anno scorso. Al Nord essendo il territorio a maggiore densità occupazionale si concentra oltre il 60% degli infortuni denunciati quest’anno con una percentuale di diminuzione del fenomeno infortunistico pari al 6,6%, che equivale alla media nazionale. Tale, diminuzione delle morti sul lavoro su tutto il territorio nazionale risulta così distribuita: -14,9% nel Mezzogiorno (48 vittime in meno), -2,2% nel Nord-Ovest, -0,5%, e nel Centro. Il Nord-Est, con 226 casi è praticamente stazionario. A livello regionale i risultati più significativi di riduzione del fenomeno infortunistico si rilevano Molise (-12,5%), Campania (-11,1%), Umbria (-10,4%) e Basilicata (-10,2). Le regioni con maggior numero di denunce di infortunio si confermano Lombardia Emilia Romagna e Veneto, tre regioni che unite concentrano il 42% del fenomeno infortunistico nazionale. In materia di malattie professionali continua l’emersione delle patologie lavoro correlate. Sono 46.558, 4.000 in più dell’anno scorso (+9,6%) e oltre 17mila in più rispetto al 2007. Le malattie più denunciate sono quelle osteo-articolari e muscolo-tendinee, dovute prevalentemente a sovraccarico bio-meccanico e movimenti ripetuti, che con quasi 31mila denunce costituiscono il 66% delle malattie denunciate nel 2011. Prima causa di morte per malattia tra i lavoratori sono i tumori professionali.
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