La prevenzione nei laboratori di analisi
Il rischio professionale e ambientale nei laboratori. Va ricordato, innanzitutto, da dove deve cominciare la prevenzione:
“Produzione, classificazione, etichettatura, schede di sicurezza (REACH, CLP, SDS…)
Stoccaggio e distribuzione
Sistemazione in laboratorio
Utilizzo in laboratorio
Fasi preanalitica ed analitica
Grado di automazione
LIMS” (Laboratory Information Management System, ndr)
“Sistemi di Qualità, Accreditamento
Rifiuti prodotti, stoccaggio e gestione per un corretto smaltimento (classificazione, codici CER, UN, ADR)
Obblighi DVR, DPI
Informazione, Formazione
Piano di emergenza”.
Sono poi riportati alcuni elementi e obiettivi di prevenzione:
“Rendere minima l’esposizione ai rischi evidenziati per gli addetti alle fasi di produzione di stoccaggio, di utilizzo delle sostanze impiegate nei laboratori lungo l’intero ciclo di vita.
Mantenere sotto controllo le operazioni di accettazione, etichettatura, trasferimento dei campioni, preparazione e operazioni preanalitiche, analitiche, gestione dei rifiuti, pulizia, trasporto, …
Prevedere e mantenere attive le attività di informazione e formazione degli addetti.
Rendere minimo l’impatto sulle matrici ambientali, in particolare l’acqua
Le leggi e regolamenti di riferimento da applicare contestualmente sono: Dlgs. 81/2008, REACH (CE 1907/2006), CLP (CE 1272/2008) e SDS (UE 830 /2015) e s.m.i.
Applicare in modo sito-specifico le norme specifiche (UNI EN ISO 15189: laboratori medici, UNI EN 14175 per le cappe, UNI EN 11470 per armadi di sicurezza)
linee guida generali e specifiche per la sicurezza e l’ambiente…”.
Criteri di priorità, eliminazioni e identificazione delle sostanze
Partendo dai criteri di priorità – con riferimento a quanto contenuto nel Stanford Laboratory Risk Assessment Tool – il documento si sofferma su vari aspetti.
Ad esempio le possibili eliminazioni:
“Reticelle metalliche spargi fiamma con amianto
Supporti con amianto per recipienti caldi in vetro o crogioli
Elementi coibenti in amianto nei vecchi banchi di laboratorio
Miscela cromica per lavaggio vetreria
Bombole di gas ad alta pressione per strumenti sostituite da rampe esterne di bombole con linee di adduzione di gas agli strumenti a bassa pressione e successivamente con generatori di piccole quantità di gas a pressione ancora più bassa.
Reagenti non più utilizzati come cianuri e vecchie fiale di bromo
Vecchi reagenti con etichettatura incerta
Quantità eccessive di reagenti e solventi (scorte)
…”.
Elementi identificativi delle sostanze.
Una sostanza o miscela classificata come pericolosa e contenuta in un imballaggio “è provvista di un'etichetta in cui figurano gli elementi seguenti:
nome, indirizzo e numero di telefono del fornitore o dei fornitori;
la quantità nominale della sostanza o miscela contenuta nel collo messo a disposizione dal pubblico, se tale quantità non è indicata altrove nel collo;
gli identificatori del prodotto”;
“i pittogrammi di pericolo”;
“le avvertenze”
“le indicazioni di pericolo”
“gli opportuni consigli di prudenza”
“una sezione per informazioni supplementari conformemente”.
Altri aspetti, ad esempio:
Etichettatura di miscele preparate per scopi analitici
Sostanze da gestire nei metodi di prova su matrici ambientali e biologiche
Disposizione di reagenti e campioni da analizzare
Disposizione ordinata sul banco di preparazione per le analisi
Disposizione razionale dei reagenti
Materiali certificati
Acune indicazioni sulla sistemazione in laboratorio:
“Magazzino reagenti
Armadi di sicurezza ventilati
Cappe
Frigoriferi
Separazione tra acidi e basi, tra ossidanti e riducenti forti, rispetto ad altre incompatibilità
Raccolta delle schede di sicurezza (possibilmente informatizzata)
Disponibilità delle SDS in formato elettronico
Etichettatura garantita dal produttore sul prodotto iniziale e dal laboratorio nelle fasi successive di utilizzo”.
L’utilizzo e la gestione delle schede di sicurezza
La relazione presenta poi alcune informazioni relative alle schede di sicurezza.
Ad esempio sono ricordati i campi tossicologici “che maggiormente attengono al ‘risk assessment’ delle sostanze chimiche in relazione al Testo Unico e ai regolamenti europei REACH, CLP, SDS:
Tossicità acuta e cronica per assunzione per via orale, inalatoria e dermica
Irritazione cutanea e oculare
Sensibilizzazione cutanea e respiratoria
Cancerogenicità, mutagenicità, tossicità riproduttiva
Ecotossicità
LD50 (Lethal Dose 50%), NOAEL (No Observed Adverse Effect Level), LOAEL (Lowest Observed Adverse Effect Level), DNEL (Derived No-Effect Level), PNEC (Predicted No-Effect Concentration)”.
E si indica che una adeguata gestione delle SDS prevede, ad esempio:
“Raccolta razionale e informatizzata delle SDS in ordine di classificazione e costante aggiornamento
Valutazione degli usi di laboratorio: reagente, solvente, colorante, diluente, lavaggio vetreria, pulizia superfici….
Raccolta di dati di interesse a completamento delle stesse attraverso banche dati ….
Stima dei tempi di esposizione per le varie funzioni”.
Sono poi presentate e segnalate le “Infocard” messe a disposizione dall’ECHA dal gennaio 2016.
Prestazioni essenziali della cappa secondo la UNI EN 14175;
Percorso per la scelta di apparati di protezione delle vie respiratorie rispetto agli inquinanti aerodispersi;
Transizione dalla Direttiva DPI 89/686/CEE al Regolamento (UE) 2016/425 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 marzo 2016 sui dispostivi di protezione individuale;
Criteri di efficienza di alcuni mezzi filtranti per aerosol
Produzione di nano fibre per mezzi filtranti;
UNI EN ISO 15189: laboratori medici;
Revisione della norma UNI EN 689.
https://www.formicasrl.it/?p=145386ConsulenzaIl rischio professionale e ambientale nei laboratori. Va ricordato, innanzitutto, da dove deve cominciare la prevenzione: “Produzione, classificazione, etichettatura, schede di sicurezza (REACH, CLP, SDS…) Stoccaggio e distribuzione Sistemazione in laboratorio Utilizzo in laboratorio Fasi preanalitica ed analitica Grado di automazione LIMS” (Laboratory Information Management System, ndr) “Sistemi di Qualità, Accreditamento Rifiuti prodotti, stoccaggio e gestione per un...RossellaRossella La Ferlaricer@areaprogetti.itAdministratorFORMICA "Sicurezza sul lavoro" di Giovanni Formica