Comunicare il rischio: dagli aspetti legislativi ai principi della comunicazione
Come migliorare l’efficacia della comunicazione nei confronti di coloro ai quali comunichiamo il rischio?
Le indicazioni date dal legislatore all’interno del Dlgs 81/08 e s.m.i., sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, orientano verso l’utilizzo di uno strumento gestionale indispensabile per aumentare l’adozione di comportamenti sicuri nei luoghi di lavoro: la comunicazione. Insieme alla informazione e formazione, la comunicazione è uno strumento di gestione che punta in maniera forte al coinvolgimento del lavoratore. È questo coinvolgimento, che potremmo correlare al grado di percezione del rischio, a rimanere ancora un fattore critico su cui insistere per la riduzione degli infortuni in ambito lavorativo.
Come ottenere una comunicazione efficace?
Gran parte delle nostre attività, sono fondate su relazioni che ne condizionano il successo. Le relazioni a loro volta, sono basate sulla comunicazione che ne influenza il grado di tranquillità. Inoltre per svolgere le nostre attività abbiamo bisogno di informazioni, da quelle strettamente legate al nostro compito, a quelle legate al nostro ufficio/reparto a quelle legate alla nostra organizzazione. Più aumenta il numero di informazioni di cui disponiamo più le scelte da noi operate potranno portare a risultati migliori. Quante volte, anche nella vita di tutti i giorni, abbiamo detto: “se l’avessi saputo” lasciando intendere: “avrei agito diversamente”. Se questa proporzionalità diretta tra numero di informazioni e risultati delle scelte esiste ebbene in tema di salute e sicurezza sul lavoro diventa un aspetto da tenere sempre ben presente perché tutte le informazioni necessarie per lavorare in sicurezza devono essere messe a disposizione e note ai lavoratori in modo che possano operare nel migliore dei modi, quindi evitando di dire: “se l’avessi saputo” ………“avrei agito diversamente. La mancanza di completezza e di chiarezza comunicativa potrebbe vanificare infatti l’efficacia del messaggio informativo.
Il Dlgs 81/08 e s.m.i sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, mette ben in evidenza la necessità di informare i lavoratori sui rischi, l’informazione infatti rientra innanzitutto tra le misure generali di tutela, che in ogni azienda devono essere applicate, l’informazione rimane un obbligo del datore di lavoro e del dirigente e la sua articolazione viene delineata nello specifico articolo 36 “Informazione ai lavoratori” del Dlgs 81/08 e s.m.i. Un elemento da evidenziare è che mette in evidenza l’aspetto comunicativo dell’informazione è nel comma 4 art. 36, che specifica: “Il contenuto della informazione deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori e deve consentire loro di acquisire le relative conoscenze. Ove la informazione riguardi lavoratori immigrati, essa avviene previa verifica della comprensione della lingua utilizzata nel percorso informativo”.
Il legislatore punta pertanto sulla chiarezza e comprensibilità della informazione poiché questo è un punto cruciale nell’azione comunicativa. Informare è comunicare e se l’informazione non è chiara, esaustiva e comprensibile cadono i presupposti del processo informativo e si rientra nelle carenze informative che non ci consentono di operare al meglio.
Ma è sufficiente l’informazione a rendere i lavoratori consapevoli dei rischi cui potrebbero essere esposti?
No, questo è rilevante anche nella lettura del “Testo unico” che affianca all’informazione la formazione dei lavoratori, predisponendo una serie di misure che vanno dalla istituzione del servizio di prevenzione e protezione, alla valutazione dei rischi, alla predisposizione di misure di prevenzione e protezione con assegnazioni di precise responsabilità.
Comunicare i rischi rimane infatti un elemento cruciale ma non unico per tutelare i lavoratori. Soffermandoci sulla consapevolezza del rischio da parte del lavoratore potremmo evidenziare i fattori che intervengono nel rafforzarla e racchiuderli in almeno quattro macro aree
1. tipo di personalità
2. livello di performance
3. fattori comportamentali
4. fattori organizzativi.
È stato visto che a differenti tipi di personalità si associano differenti modi di avvertire il rischio
Lo stesso livello di performance è influenzato da fattori che determinano l’affidabilità umana. Molti sono i modelli che provano a rappresentarne le variabili ed uno in particolare associa gli errori umani, al grado di consapevolezza delle azioni che si compiono e dell’impegno cognitivo richiesto che passa da una risposta quasi automatica agli stimoli, eseguendo azioni che derivano da procedure familiari, comportamento, ad un comportamento, in cui l’impegno cognitivo richiesto aumenta e prevede un ragionamento sulla scelta di quale procedura nota applicare a seconda della situazione.
Ed in questi scenari di prestazioni la comunicazione riveste ancora un ruolo importante. Perché tutto è basato sulla comunicazione, infatti non si può non comunicare. Altri fattori concorrono ad aumentare la consapevolezza del rischio e tra quelli che influenzano il nostro comportamento possiamo ritrovare la motivazione, il grado di responsabilità, assegnatoci e da noi assunto, nonché la partecipazione che ci viene richiesta mentre tra quelli organizzativi possiamo racchiudere l’importanza della disponibilità di criteri e metodi di lavoro, di piani formativi e processi comunicativi. La consapevolezza del rischio si raggiunge pertanto anche attraverso il coinvolgimento, la partecipazione, la formazione, l’informazione, la consultazione, soprattutto le attività di una comunicazione efficace, si raggiunge curando anche gli aspetti motivazionali.
Ogni volta che comunichiamo dovremmo tenere ben presenti i principi della comunicazione da quello più simbolico: “Non possiamo non comunicare”, poiché anche stando in silenzio comunichiamo attraverso i nostri atteggiamenti ed i nostri comportamenti, a quelli relativi al contesto in cui si svolge la comunicazione, alla conoscenza del nostro interlocutore, alla relazione che abbiamo con esso, al modo con cui esprimiamo i nostri pensieri, al modo di essere e di pensare nostro e del nostro interlocutore per finire al feedback che dobbiamo richiedere a chi ci ascolta per accertarci che abbia ben compreso il nostro messaggio. Sono pertanto numerosi gli elementi da considerare quando comunichiamo. L’efficacia del nostro messaggio dipende da quanto siamo abili nell’applicare i principi della comunicazione e dalla disponibilità di canali comunicativi. Ogni organizzazione dovrebbe valutare molto attentamente le modalità di comunicazione che attua al proprio interno poiché è indispensabile che i lavoratori siano sempre informati e, nelle situazioni di emergenza, anche in maniera tempestiva. Nella comunicazione verbale, quando ci confrontiamo direttamente con il nostro interlocutore, è più facile accertarci se la nostra comunicazione è stata recepita o meno, basta fare domande, più difficile risulta tale verifica se la comunicazione è ad una via cioè in assenza del nostro interlocutore. Un esempio è la comunicazione scritta diffusa tramite lettere, circolari, regolamenti e così via. È necessario, in questi casi, un momento di verifica della comprensione dei messaggi inviati con queste modalità. Quando parliamo di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro la comprensione delle informazioni diventa un punto essenziale per lo svolgimento in sicurezza del lavoro. Ancora a monte occorre accertarsi che i contenuti delle nostre informazioni siano corretti ed interpretabili in maniera conforme al messaggio che si voleva trasmettere: la conoscenza del linguaggio usato nella comunicazione non sempre è garanzia di univocità di interpretazione. Il modo di scrivere e la sintassi utilizzata possono influenzare la comprensione del testo, diventa necessario pertanto usare un linguaggio scritto e parlato semplice e chiaro se ciò che vogliamo comunicare riguarda la sicurezza.
Il ruolo sociale che il nostro lavoro comporta è nobile e deve spingerci ad operare al meglio delle nostre possibilità. Gli strumenti formativi ed informativi che mettiamo a disposizione degli utenti hanno una importante funzione: diffondere la cultura della sicurezza. Mettere a disposizione di tutti i lavoratori informazioni sui rischi è fondamentale per la diffusione di buone pratiche comportamentali ma altrettanto fondamentale è far sì che il messaggio comunicativo sia chiaro e facilmente comprensibile.
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